13 aprile 2015

SAKURA - L'ARRIVO DEI CILIEGI


 

"Sakura" dice loro. E il cuore prende a battermi.
Sono arrivati i fiori di ciliegio. Ora è cominciato il viaggio, ora è partita la corsa, ora la sfida ha avuto inizio.
"Sakura! Lo pensi davvero?"


Ogni primavera, una ondata di fiori investe il Giappone: parte da Okinawa e si riversa da un'isola all'altra fino al continente. Lo chiamano SAKURA ZENSEN, il "Fronte dei fiori di ciliegio", e ne monitorano l'avanzata con uno zelo che normalmente è riservato solo agli eserciti in marcia.



Ogni sera i telegiornali forniscono un rapporto sull'avanzata, con mappe dettagliate che mostrano le prime linee, le linee secondarie e la percentuale di fiori in ogni singola area.


Quando sbocciano, i fiori di ciliegio colpiscono come un uragano. Ciliegi nodosi, che passano inosservati per gran parte dell'anno, fioriscono in un baleno come fontane che si accendono all'improvviso.



Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d'acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna

Yosa Buson (1715-1783)



Anche in Val d'Alpone è arrivata la fioritura dei ciliegi: SAKURA. 
Da noi però quello che è importante del ciliegio non è tanto il fiore ma i suo frutto: la ciliegia, la ciliegia della Val d'Alpone.


Il nome dialettale, siresa o saresa, è più vicino alla radice originale del termine che deriva dal greco "Chérasos".
Le ciliegie sono dei frutti golosi, gustosi e dissetanti: povere di calorie sono al contrario ricche di vitamina A e C, potassio e fosforo.
Vengono definiti frutti luculliani non solo per la loro bontà, ma sopratutto perchè furono portate in Italia dall'attuale Turchia, da Lucullo.



Alcune frasi sono tratte da "Autostop con Buddha - Viaggio attraverso il Giappone" di Will Ferguson

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