13 aprile 2016

LA DELICATEZZA DELLA SETA A PARIGI


Ho ancora negli occhi la Torre Eiffel. 
Si perché ogni giorno era d'obbligo un giretto sotto a questa magnifica opera di ingegneria che mio figlio vorrebbe, da grande, riprodurre in Italia (a dire il vero mi ha confessato che vorrebbe replicare anche una cosa simile alla piramide del Louvre e poi chissà... fare un opera di fantasia).


 



 

Parigi, la mia Parigi ventosa, veloce, luminosa.

Parigi che non perde occasione per autocelebrarsi e ricordare le proprie vittorie.
L'Arco di trionfo in Place Charles de Gaulle, all'inizio del famoso viale degli Champs-Elysées, fu costruito per celebrare le vittorie di Napoleone Bonaparte durante le sue numerose battaglie.
Si ispira (e come poteva non farlo considerato che è stato voluto dall'imperatore stesso) ad un opera italiana: l'Arco di Tito nel Foro Romano

 

Parigi che riesce ad unire lo stile classico a quello più contemporaneo sopratutto dal punto di vista architettonico.

Il Palazzo del Louvre (sede effettiva della monarchia fino al 1692 - sede formale fino al 1789) e il Palazzo di Tuileries (quest'ultimo fatto costruire da Caterina De Medici) ne sono un chiaro esempio.
Fu il governo rivoluzionario ad avviare la trasformazione dei palazzi in museo che come tale fu inaugurato nel 1793.
Dal canto suo il Presidente Mitterand negli anni ottanta del secolo scorso sottopose il museo a lavori di restauro e ampliamento - progetto "Grand Louvre" comprendente la piramide di vetro e acciaio posta al centro del cortile principale. La seconda parte del progetto comprendeva invece la "Piramide inversa" che illumina il Carrousel.



 

E la Parigi d'oro, quella che ha preferito il lusso della campagna a quello della città.
La Reggia di Versailles, residenza ufficiale del Re Luigi XIV dal 6 maggio 1682 nonostante i lavori ancora in corso.
Fu proprio Luigi XIV, il Re Sole, ad ampliare e modernizzare il modesto edificio di Versailles, utilizzato dal padre per la caccia. 
Luigi XVI invece tentò, quasi cent'anno dopo il bisnonno, una nuova restaurazione dell'edificio, ma le risorse erano scarse tanto che il re dovette adottare delle soluzioni più modeste rispetto a quanto avrebbe voluto: un imbellatura delle boiserie e dei tendaggi, oltre all'acquisto di mobili e tappezzerie alle fabbriche di Gobelin e Lione.


 
 




Parigi, la Parigi degli 82 mercati rionali con un abbondanza di prodotti tipici provenienti dalla campagna circostante. 
I parigini amano trovare buoni prodotti a prezzi convenienti, i mercati sono sempre pieni di gente che vive il mercato come un luogo di scambio e l'occasione per incontrare vicini e persone del quartiere.






E poi la Parigi del ricamo: Au Ver à Soie, Sajour ma anche di Les bonheur des dames o Les brodeuses parisiennes o Des fils et une aiguille... quella Parigi che mi fa sognare e mi permette di essere attratta dalle piccole e grandi cose all'interno di queste embroidery-boutique.




Nel negozio "Au ver a soie" ho trovato questo piccolo kit  "Médaillon rubans de soie et soie d'Alger" che appena arrivata avevo la bramosia di realizzare. La stoffa in dotazione - dell'organza - era piccola ma sono riuscita, nonostante fosse la prima volta, a realizzare il medaglione. Al contrario i nastri di seta, magnifici da lavorare, belli da toccare, vivi nei loro colori, e il filo di seta erano più che sufficienti per eseguire il ricamo.
Consiglio a tutte le ricamatrici di provare almeno una volta, anche con una cosina piccola, il ricamo con i nastri di seta: rimarrete sicuramente soddisfatte... tanto da volerci riprovare!



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